Raffaele Sangiovanni commissionò la costruzione della villa nei primi anni del Novecento all’ingegnere Antonio Tafuri per regalarla come casa per le vacanze alla moglie, Marianna Tafuri, sorella dello stesso ingegnere.
L’elegante prospetto presenta il corpo centrale, definito da paraste lisce, leggermente arretrato rispetto alle strutture laterali. Al centro tre aperture ad arco a tutto sesto segnalano il sontuoso ingresso alla dimora. Al di sopra dell’ingresso due mensole fogliate sorreggono un balconcino belvedere, che permette di portare lo sguardo fin sul cancello di ingresso che porta sulla strada. Due verande laterali alleggeriscono la monumentalità prospettica.